La proprietaria dott. Severina Donati De Conti
parla dei restauri effettuati
18 febbaio 2015

Severina Donati De Conti
Questo è il modo in cui il tempo della mia vita si intreccia con il tempo passato di tanti secoli precedenti e, conseguentemente, con la vita di personaggi di tempi lontani che qui abitarono, come io stessa ho abitato con i genitori e abito tuttora fin dalla nascita.
Ero ancora una ragazza quando mio padre, avvocato Giunio Donati De Conti, proprietario del palazzo, mancò lasciandomi, essendo figlia unica, un onere pesante da gestire accompagnato da un costante impegno amministrativo e burocratico.
Non avendo altra scelta, mi rimboccai le maniche e incominciai i restauri. Ancora oggi, chiedo a me stessa in che modo sia riuscita ad intraprendere ed a seguire i molteplici lavori, gravosi in tutti i sensi, coadiuvata in parallelo da professionisti del settore.
Alla fine degli anni ottanta del secolo scorso furono restaurate le facciate prospicienti la piazza antistante il palazzo, l’attuale Piazza del Teatro San Domenico.
Fu poi la volta del restauro conservativo- rifacimento completo di tutti i tetti, con recupero del materiale originario quando possibile (capriate, travi di colmo), con sostituzione di coppi in cotto ove necessario e riposizionamento dei coppi vecchi. Totale restauro inoltre della parte sottogronda con sostituzione dei canali di gronda e rifacimento delle sagome.
Fu poi la volta di alcune facciate interne (particolarmente eleganti, già riviste nel millesettecento con il possibile intervento del Piermarini) e delle facciate esterne.
I lavori interni furono molteplici al fine di adeguare alcuni spazi alle esigenze moderne, lasciando con grande cura intatti i meravigliosi stucchi (di Giocondo Albertolli) e gli affreschi (di Giuseppe Levati), oggi tanto ammirati da chi desidera visitare le sale.
Una parte del territorio, un pezzo di grande storia, arte e architettura, si sta in questo modo salvaguardando, in questo caso senza chiedere contributi dello Stato e mettendo a disposizione di chi lo desidera la possibilità di conoscere ed entrare per ammirare bellezze d’altri tempi.
Purtroppo la contropartita non é altrettanto generosa, anzi; la pressione fiscale sta mettendo a dura prova la possibilità di preservare questi beni, patrimonio culturale di tutti.
Severina Donati De Conti
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